Principali cambiamenti dal 1° gennaio 2025
1) Cessazione del regime di “decommercializzazione”:
- le operazioni verso soci e tesserati, attualmente escluse dall’IVA, diventeranno soggette al tributo;
- tali operazioni includono cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate da associazioni in conformità alle loro finalità istituzionali.
2) Applicazione del regime di esenzione IVA:
- la maggior parte delle operazioni verso soci potrà beneficiare del regime di esenzione previsto dall’art. 10, comma 4, del D.P.R. n. 633/1972;
- l’esenzione si applica a:
- prestazioni di servizi e cessioni di beni strettamente connesse, rese a soci e tesserati, da associazioni politiche, sindacali, religiose, assistenziali, culturali, di promozione sociale e di formazione extrascolastica;
- eccezioni:
- le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) beneficeranno di un’esenzione specifica per attività legate alla pratica sportiva.
3) Requisiti per l’esenzione:
- l’esenzione è subordinata alla conformitàdegli statuti delle associazioni, che devono prevedere:
- divieto di distribuzione degli utili;
- clausole specifiche sugli scopi istituzionali;
- non devono esserci distorsioni della concorrenza.
Adempimenti IVA per le associazioni
Con il venir meno dell’esclusione IVA, le associazioni saranno soggette a nuovi obblighi:
1) certificazione delle operazioni:
- le operazioni esenti dovranno essere documentate con fattura e annotate nel registro delle vendite;
- le operazioni concorreranno alla formazione del volume d’affari IVA.
2) Dichiarazioni IVA:
- le operazioni esenti devono essere incluse nella LIPE trimestrale e nella dichiarazione IVA annuale;
- le associazioni che effettuano esclusivamente operazioni esenti possono valutare l’opzione di dispensa dagli adempimenti ex art. 36-bis del D.P.R. n. 633/1972.
3) Obbligo di partita IVA:
- sarà necessario dotarsi di partita IVA per le associazioni che effettuano operazioni commerciali non occasionali;
- le associazioni che raccolgono solo quote associative o svolgono attività commerciale occasionale rimangono escluse dall’obbligo.
Tabella riepilogativa: operazioni e regime IVA
Tipologia di operazione | Fino al 31 dicembre 2024 | Dal 1° gennaio 2025 |
Prestazioni verso soci in conformità agli scopi istituzionali | Escluse da IVA (art. 4, comma 4, D.P.R. n. 633/1972) | Esenti IVA (art. 10, comma 4, D.P.R. n. 633/1972) |
Cessioni di beni connesse alle prestazioni di servizi | Escluse da IVA | Esenti IVA |
Operazioni occasionali o saltuarie | Non soggette a IVA | Non soggette a IVA |
Raccolta quote associative | Non soggette a IVA | Non soggette a IVA |
Esempio operativo
Un’associazione culturale che organizza un corso per soci con il pagamento di una quota supplementare:
1) prima del 2025:
- operazione esclusa da IVA;
- nessun obbligo di documentazione o registrazione.
2) Dal 2025:
- operazione esente da IVA;
- obbligo di emissione di fattura e registrazione nel registro delle vendite;
- inclusione della prestazione nella dichiarazione IVA annuale.
Conclusioni
La riforma del regime IVA per le associazioni introduce nuovi obblighi documentali e contabili. Sebbene la maggior parte delle operazioni verso soci e tesserati sarà esente da IVA, il nuovo quadro normativo richiede maggiore attenzione alla gestione fiscale delle associazioni, soprattutto in relazione all’emissione di fatture e alla registrazione delle operazioni esenti.
Riferimenti normativi:
- D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, artt. 4, 10, 36-bis;
- D.L. 21 ottobre 2021, n. 146, conv. dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215;
- Direttiva 28 novembre 2006, n. 2006/112/CE.
Fonte: Mysolution
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