Le partite Iva interessate potranno così accedere al nuovo aiuto, cosiddetto “perequativo” questa volta calcolato sui bilanci e i dati delle dichiarazioni dei redditi e non più solo sul calo del fatturato. E si tratterà di una vera e propria corsa: dal momento in cui l’agenzia delle Entrate aprirà la nuova piattaforma per chiedere l’aiuto, le imprese avranno di fatto non più di 30 giorni per bloccare il contributo. Va ricordato, infatti, che le risorse stanziate dal decreto Sostegni bis, secondo i saldi di finanza pubblica, vanno utilizzate entro la fine dell’anno.
A dettare le regole di accesso al fondo perduto perequativo è il decreto del ministro dell’Economia, firmato nel fine settimana scorso dopo che la Commissione Europea ha dato il suo via libera. Il decreto fissa infatti in almeno il 30% la percentuale che le partite Iva devono aver registrato nel corso del 2020 come calo degli utili o come aumento delle perdite rispetto ai valori registrati nel 2019 per poter accedere al nuovo contributo a fondo perduto.
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